Macron chiama Vučić: destino Serbia è europeo

2 godzin temu
Il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente serbo Aleksandar Vucic si stringono la mano durante un incontro ufficiale a Belgrado (Photo by Elvis Barukcic / AFP) (Photo by ELVIS BARUKCIC/AFP via Getty Images) Getty Images

Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la sua "convinzione che il destino della Serbia sia europeo" durante una conversazione telefonica con il presidente serbo Aleksandar Vučić. Il colloquio arriva in un momento di tensioni crescenti nei Balcani e mentre Belgrado mantiene stretti legami con Mosca.

"Gli ho ribadito la mia convinzione che il destino della Serbia sia europeo e la mia speranza che possa progredire, in uno spirito di dialogo, sulla via delle riforme e dell'adesione", ha scritto Macron su X dopo la telefonata.

Proteste e pressioni interne

La Serbia attraversa un periodo di instabilità politica dopo le manifestazioni di giugno, quando migliaia di cittadini sono scesi in piazza per chiedere elezioni anticipate. Le proteste sono iniziate dopo la tragedia di novembre 2024, quando il crollo del tetto della stazione ferroviaria di Novi Sad ha causato la morte di 16 persone.

Il disastro è stato ampiamente attribuito alla corruzione, alimentando il malcontento popolare contro il governo di Vučić. Le manifestazioni rappresentano una delle più grandi sfide politiche per il presidente serbo negli ultimi anni.

Equilibrio tra Russia e Unione Europea

Vučić mantiene stretti rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, e la Serbia continua ad acquistare la maggior parte del suo gas da Mosca. Il paese balcanico non ha imposto alcuna sanzione alla Russia dall'inizio dell'offensiva in Ucraina nel febbraio 2022.

Nonostante ciò, la Serbia è candidata all'adesione all'Unione Europea, che rappresenta un partner economico chiave per Belgrado. Questo doppio legame costringe il paese a un delicato gioco di equilibri tra Bruxelles e Mosca.

Tensioni in Bosnia-Erzegovina

Macron ha anche sottolineato l'impegno della Francia per "la stabilità, l'unità e la sovranità della Bosnia-Erzegovina, nonché il rispetto dello stato di diritto". Il riferimento arriva dopo la condanna del leader serbo-bosniaco Milorad Dodik.

Venerdì la Corte d'Appello bosniaca ha condannato Dodik a un anno di carcere e sei anni di ineleggibilità. Il presidente della Republika Srpska è stato punito per essersi rifiutato di riconoscere l'autorità dell'Alto Rappresentante Christian Schmidt, responsabile del rispetto degli accordi di pace di Dayton.

Reazioni di Belgrado

Vučić, sostenitore di Dodik, ha respinto sabato la condanna, sostenendo che ha scatenato "una crisi senza precedenti nella regione". La posizione del presidente serbo evidenzia le crescenti tensioni etniche e politiche nei Balcani occidentali.

La situazione riflette le complesse dinamiche geopolitiche dell'area, dove i paesi oscillano tra l'influenza europea e quella russa in un contesto di instabilità regionale crescente.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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