La Federal Reserve statunitense ha mantenuto i tassi di interesse fermi al 4,25-4,50% nell'ultima riunione di fine luglio, come ampiamente previsto. Due governatori, Waller e Bowman, hanno votato a favore di un taglio di 25 punti base, mentre Kugler non ha partecipato al voto.
La governatrice Kugler si è dimessa dal suo incarico, che sarebbe dovuto terminare a gennaio 2026, per tornare a insegnare alla Georgetown University questo autunno. Il suo mandato era iniziato il 13 settembre 2023.
Aspettative di mercato per il 2025
Dopo il deludente rapporto sull'occupazione di luglio, gli operatori puntano ora su due riduzioni di 25 punti base nel 2025. Esiste una certa probabilità per una terza riduzione nel corso dell'anno.
I dati economici recenti mostrano segnali contrastanti per la politica monetaria. L'indice dei prezzi al consumo è risultato in linea con le aspettative, ma l'indice dei prezzi alla produzione ha registrato un'impennata inattesa.
Posizione prudente della Fed
Il comunicato ufficiale della Fed evidenzia un'elevata incertezza sulle prospettive economiche. La banca centrale ha osservato che gli indicatori recenti suggeriscono un rallentamento dell'attività nel primo semestre, diversamente dalla descrizione di giugno di una crescita solida.
La Fed conferma che la disoccupazione rimane bassa e le condizioni del mercato del lavoro sono solide, ma l'inflazione risulta ancora leggermente elevata. Non emergono quindi indicazioni di tagli imminenti dei tassi.
Le dichiarazioni di Powell
Nella conferenza stampa successiva alla riunione, Powell ha respinto le aspettative di una riduzione dei tassi a settembre. Il presidente ha sottolineato che «sono attesi dati significativi e che non è stata presa alcuna decisione».
Riguardo ai dazi, Powell ha affermato che «è ragionevole aspettarsi un aumento dei prezzi una tantum», ma ha precisato che la Fed interverrà per prevenire una «grave inflazione».
Focus su Jackson Hole
Il presidente Powell terrà un discorso chiave il 22 agosto durante il simposio di Jackson Hole. Storicamente questo convegno è stato utilizzato dai relatori della banca centrale per segnalare imminenti cambiamenti di politica, anche se negli ultimi anni ciò non è sempre avvenuto.
Dopo la pubblicazione del rapporto negativo sull'occupazione, diversi membri della Fed hanno accennato a un possibile taglio a settembre. Daly, Kashkari e Bostic sembrano aperti all'idea, mentre Musalem e Schmid appaiono più riluttanti.
Il segretario al Tesoro Bessent ha esortato la Fed ad avviare un ciclo di tagli con una riduzione di 50 punti base a settembre. Tuttavia, Daly ha affermato che «ciò non sembra giustificato», opinione probabilmente condivisa da altri membri del Fomc.
Nomina del prossimo presidente
Grande attenzione durante il simposio sarà rivolta alla nomina del prossimo presidente della Fed. Tra i candidati circolano i nomi di Michelle Bowman e Philip Jefferson, già membri del board, e quello di Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas.
Bessent prenderà al vaglio anche altri candidati nelle prossime settimane per poi sottoporre a Trump una «short-list» su cui decidere nei prossimi mesi. Il processo di selezione si estenderà quindi oltre il simposio di Jackson Hole.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.