Il leader dei serbo-bosniaci Milorad Dodik è stato privato del suo mandato di presidente dell'entità serba. La commissione elettorale ha annunciato la revoca dopo la condanna pronunciata venerdì da una corte d'appello di Sarajevo.
Il sessantaseienne Dodik è stato condannato a un anno di carcere e a sei anni di interdizione dalla carica di presidente della Republika Srpska. La sentenza è arrivata per non aver dato seguito alle decisioni dell'inviato internazionale incaricato di far rispettare l'accordo di pace del 1995.
Ricorso ancora possibile
La decisione della commissione elettorale non è ancora definitiva. Dodik ha la possibilità di ricorrere in appello e sembra intenzionato a farlo secondo quanto emerso dalle prime dichiarazioni.
All'indomani della condanna, il leader serbo-bosniaco aveva parlato di "golpe" contro l'entità serba. Aveva definito il processo "politico" e denunciato una manovra "orchestrata dall'Unione europea".
Scontro con l'Alto rappresentante
Dodik ha sempre rifiutato l'autorità dell'Alto rappresentante, il tedesco Christian Schmidt in carica dal 2021. Il leader serbo-bosniaco sostiene che la sua nomina è "illegale" perché non è stata convalidata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
L'Alto rappresentante dispone di poteri straordinari per imporre leggi e persino destituire funzionari eletti. La figura garantisce il rispetto dell'accordo di pace di Dayton, firmato quasi trenta anni fa.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.