Balneari 2025: prezzi fino a 120 euro, M5S attacca governo

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Vista aerea della spiaggia di Isola Bella a Taormina con ombrelloni colorati e bagnanti, esempio delle costose strutture balneari italiane. (Photo by Fabrizio Villa/Getty Images) Getty Images

L'estate 2025 sarà ricordata come una delle più care e meno frequentate degli ultimi anni per il turismo balneare italiano. Ombrelloni e lettini arrivano a costare fino a 90-120 euro al giorno in Sardegna, Salento e Versilia, con punte di oltre 900 euro negli stabilimenti di lusso.

Un salasso che sta svuotando le spiagge nei giorni feriali, con cali di presenze fino al 30%. Di fronte a questa situazione, la ministra Daniela Santanchè si limita a dire che "in Italia si paga meno che in Grecia o in Spagna".

Dati smentiscono la ministra

Ma i dati dimostrano il contrario: nelle Baleari e nelle isole greche i prezzi medi per due lettini e un ombrellone oscillano tra i 12 e i 20 euro, ben al di sotto di molte località italiane. Lo afferma Mario Turco, vicepresidente M5S e coordinatore del comitato Economia, Lavoro, Impresa del Movimento.

"Il vero problema è strutturale: il sistema delle concessioni balneari in Italia è bloccato da decenni, dominato da proroghe automatiche che impediscono la concorrenza", spiega Turco. I canoni demaniali restano a livelli irrisori, spesso inferiori all'1% degli incassi reali.

Concessionari senza limiti di prezzo

In assenza di gare pubbliche trasparenti, i concessionari possono aumentare le tariffe senza reali limiti, penalizzando famiglie e turisti. Questo riduce l'accesso al mare, mentre le spiagge libere restano poche e prive di servizi.

"Come Movimento 5 Stelle chiediamo che il governo apra subito il mercato delle concessioni balneari, in linea con la direttiva europea", dichiara il senatore. Il M5S propone gare competitive, canoni equi e un numero adeguato di spiagge libere e attrezzate.

Proposta per calmierare i prezzi

Il Movimento propone inoltre che i listini prezzi degli stabilimenti siano commisurati ai canoni di concessione, introducendo un rapporto massimo tra quanto si paga allo Stato e quanto si chiede ai cittadini. "Non è accettabile che chi versa poche centinaia o migliaia di euro l'anno di canone possa imporre tariffe giornaliere da capogiro", aggiunge Turco.

"Solo così si potrà fermare la spirale dei rincari e restituire il mare a tutti i cittadini. Non possiamo accettare che il litorale italiano diventi un lusso per pochi e una cartolina vuota per tutti gli altri", conclude il vicepresidente M5S. "Il governo Meloni (FdI) si assuma le sue responsabilità e smetta di nascondere il problema dietro dichiarazioni infondate".

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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